La Casa Perfetta. Блейк Пирс
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Название: La Casa Perfetta

Автор: Блейк Пирс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Зарубежные детективы

Серия:

isbn: 9781094311012

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СКАЧАТЬ eri a casa, messa al tappeto dalle pillole per il sonno che prendi quasi tutte le sere.”

      Quell’affermazione rimase sospesa tra loro per diversi secondi, mentre Eliza cercava di assumere un certo contegno. Quando fu certa che non avrebbe gridato, rispose con voce incredibilmente calma.

      “Stai dando a me la colpa di questa cosa? Perché sembra che tu stia dicendo di non essere potuto restare nei tuoi pantaloni perché io ho problemi a dormire la notte.”

      “No, non intendevo questo,” piagnucolò lui, ritraendosi davanti alle sue parole avvelenate. “È solo che hai sempre problemi a dormire la notte. E non sembri mai tanto interessata a voler restare sveglia insieme a me.”

      “Giusto per essere chiari, Grayson: dici che non mi stai incolpando. Ma poi passi immediatamente a dire che io sono messa KO dal Valium e non ti riservo sufficienti attenzioni, per cui hai dovuto portarti a letto la mia migliore amica.”

      “Ma che razza di migliore amica è se ti fa una cosa del genere?” provò a dire Gray, in un tentativo disperato.

      “Non cambiare argomento,” disse lei con tono seccato, costringendosi a mantenere la voce stabile, in parte per evitare di svegliare i bambini, ma soprattutto perché era l’unico modo per evitare di perdere il controllo. “È già sulla mia lista. Ora tocca a te. Non potevi forse venire tu da me e dirmi: ‘Ehi, tesoro, mi piacerebbe tantissimo passare una serata romantica con te stasera”, oppure “Amore, sento che siamo distanti ultimamente. Possiamo stare un po’ vicini questa sera?’ Queste non erano forse buone opzioni?”

      “Non volevo svegliarti e darti fastidio con domande del genere,” rispose lui, la voce mite, ma le parole taglienti.

      “Quindi hai deciso che il sarcasmo è il modo migliore in questa circostanza?” chiese Eliza.

      “Guarda,” disse lui, alla disperata ricerca di una via di scampo, “con Penny è finita. Me l’ha detto oggi pomeriggio e io sono d’accordo con lei. Non so come andremo avanti da qui, ma è mia intenzione farlo, se non altro per i bambini.”

      “Se non altro per i bambini?” ripeté lei, stupita dal modo eclatante in cui suo marito stava fallendo. “Vattene e basta. Ti concedo cinque minuti per fare i bagagli e salire in macchina. Prenotati una stanza d’albergo fino a prossime istruzioni.”

      “Mi stai cacciando da casa mia?” le chiese incredulo. “La casa che ho pagato?”

      “Non solo ti sto cacciando,” sibilò lei. “Ma se non esci dal vialetto entro cinque minuti, chiamo la polizia.”

      “E cosa gli dici?”

      “Mettimi alla prova,” ribatté lei furente.

      Gray rimase a fissarla. Per niente turbata, Eliza andò al telefono e lo prese. Fu solo quando sentì il suono del numero che veniva digitato che Gray scattò in azione. Nel giro di tre minuti stava uscendo di casa come un cane con la coda tra le gambe, la borsa di tela piena zeppa di camicie e giacche. Una scarpa cadde mentre scappava via. Lui non la notò ed Eliza non disse nulla.

      Fu solo quando sentì la macchina che si allontanava, che Eliza riappoggiò il telefono sul mobiletto. Abbassò lo sguardo sulla propria mano sinistra e vide che il palmo sanguinava dove vi aveva piantato le unghie stringendo il pugno. Solo in quel momento ne sentì il bruciore.

      CAPITOLO QUATTRO

      Nonostante fosse fuori allenamento, Jessie si divincolava nel traffico del centro di Los Angeles diretta verso Norwalk senza grossi problemi. Strada facendo, decise di fare un colpo di telefono ai suoi genitori, se non altro come modo per distrarsi dall’incombente arrivo alla destinazione che si era prefissata.

      I suoi genitori adottivi, Bruce e Janine Hunt, vivevano a Las Cruces, Nuovo Messico. Lui era un agente dell’FBI in pensione e lei una ex insegnante. Jessie aveva trascorso qualche giorno con loro prima di arrivare a Quantico e aveva sperato di poter fare lo stesso al suo ritorno. Ma non c’era stato sufficiente tempo tra la fine del corso e la ripresa del lavoro, quindi aveva dovuto abbandonare l’idea di una seconda visita. Sperava di tornare presto a trovarli, soprattutto dato che sua madre stava lottando contro il cancro.

      Non le sembrava giusto. Erano una decina d’anni ormai che Janine viveva questa battaglia, e questo era solo un tassello da aggiungere all’altra tragedia che la coppia aveva affrontato anni prima. Subito prima che prendessero Jessie con loro quando lei aveva sei anni, avevano perso il loro bambino di due anni, anche lui portato via dal cancro. Erano stati felici di riempire il vuoto che questo evento aveva lasciato nei loro cuori, anche se significava adottare la figlia di un serial killer, un uomo che aveva assassinato la madre della bambina, abbandonando quest’ultima a morte certa. Dato che Bruce stava nell’FBI, l’abbinamento era sembrato logico agli US Marshals che avevano inserito Jessie nel programma protezione testimoni. Sulla carta, era tutto molto sensato.

      Lei cacciò dalla testa quel pensiero e digitò il numero.

      “Ciao pa’,” disse. “Come va?”

      “Ok,” rispose lui. “Ma’ sta pisolando. Vuoi richiamare più tardi?”

      “No. Possiamo parlare noi. Farò due chiacchiere con lei stasera o un altro giorno. Come vanno le cose lì?”

      Quattro mesi prima sarebbe stata riluttante a parlargli senza la madre lì presente. Bruce Hunt era un uomo difficile da avvicinare, e neanche Jessie era particolarmente coccolona. I ricordi della sua infanzia con lui erano un miscuglio di gioia e frustrazione. C’erano state settimane bianche sugli sci, campeggio e camminate in montagna, e vacanze di famiglia in Messico, a neanche un centinaio di chilometri da casa.

      Ma c’erano anche stati confronti farciti di grida, soprattutto quando lei era entrata nell’adolescenza. Bruce era un uomo che apprezzava la disciplina. Jessie, con anni di dolore represso per aver perso sua madre, il proprio nome e la propria dimora in un colpo solo, tendeva a volte ad esagerare. Durante gli anni trascorsi alla USC e anche dopo, probabilmente avevano parlato in tutto una ventina di volte. E anche le visite erano state rare.

      Ma recentemente il ritorno del cancro di ma’ li aveva costretti a parlare senza intermediari. E il ghiaccio si era in qualche modo spezzato. Lui era addirittura venuto a Los Angeles per aiutarla a riprendersi dopo la ferita all’addome causatale dall’aggressione ad opera di Kyle lo scorso autunno.

      “Qui è tutto tranquillo,” le disse, rispondendo alla sua domanda. “Ma’ ha fatto un’altra sessione di chemio ieri, motivo per cui ora sta recuperando. Se si sente meglio, potremmo uscire per cena più tardi.”

      “Con tutta la squadra di poliziotti?” chiese lei con tono scherzoso. Pochi mesi prima i suoi genitori si erano trasferiti da casa loro a una struttura abitativa popolata per lo più da pensionati del dipartimento di polizia di Las Cruces, del Dipartimento dello Sceriffo e dell’FBI.

      “No, solo noi due. Stavo pensando a una cenetta a lume di candela. Ma in un posto dove sia possibile metterle affianco un secchio in caso le venga da vomitare.”

      “Sei veramente un romanticone, pa’.”

      “Ci provo. E a te come va? Mi pare di capire che hai passato l’addestramento dell’FBI.”

      “Cosa te lo fa capire?”

      “Perché sapevi che te l’avrei chiesto, СКАЧАТЬ