Название: Persecuzione
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Зарубежные детективы
isbn: 9781094304953
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In quel periodo dell’anno faceva freddo, nel nord dello stato di New York, e stava nevicando. La visibilità non era affatto buona. Questo era il primo appostamento armato, e non si sentiva sicura di sopravvivere.
Aguzzando lo sguardo, tra i fiocchi di neve che cadevano, Riley vide che l’Agente Speciale Jake Crivaro si era sistemato in modo più sicuro accanto ad un grosso SUV. Crivaro, suo partner e mentore, sembrava preoccupato, quando lui le rivolse uno sguardo. Riley avrebbe voluto poter silenziosamente digli che sarebbe andato tutto bene per lei. Come i sei poliziotti locali che erano arrivati con loro in quel momento, Riley e Crivaro indossavano il Kevlar. Ma Riley sapeva di non doversi aspettare troppo dal suo gilet protettivo. Un colpo ben mirato alla testa, o anche un colpo casuale, poteva essere fatale.
Crivaro portò il megafono alle labbra e gridò: “Sono l’Agente Speciale Jake Crivaro dell’FBI. Con me ci sono la mia partner e le forze dell’ordine locali. Siete circondati. Non c’è via di scampo. Uscite fuori con le mani in alto.”
Non giunse alcuna risposta dalla camera del motel in cui i due killer erano rifugiati. Invece, ci fu soltanto un inquietante fischio di vento.
Riley sollevò cautamente la testa da dietro la piccola auto, provando a intravedere la camera del motel. Proprio in quell’istante, ci fu uno scoppio acuto seguito da un suono stridente e acuto, qualcosa tra un fischio e un ronzio.
Un proiettile le era passato accanto. Riley abbassò la testa, per togliersi dalla traiettoria. Ebbe un sussulto, quando comprese che cosa era successo: mi hanno appena sparato per la prima volta.
Si era sottoposta ad un intenso addestramento con vere munizioni, ma nessuno aveva mirato proprio a lei.
Come Crivaro e gli altri poliziotti, aveva già impugnato la sua pistola, una Glock semiautomatica calibro 40.
L’arma sembrava goffa nelle sue mani.
Si disse che avrebbe dovuto essere contenta che le fosse stata data un’arma più potente della pistola calibro 22, che le era stata consegnata quando aveva ricevuto il distintivo dell’FBI. Ma questa era meno familiare, e ancora non sapeva come avrebbe dovuto usarla.
Sapeva che avrebbe fatto meglio a non sparare ora, e apparentemente anche gli altri della squadra erano dello stesso parere. Dovevano provarle tutte, per porre fine a questa situazione senza sparare inutilmente.
Sospettava che alcuni dei poliziotti che erano radunati nelle vicinanze si trovassero nella sua stessa situazione. Forse alcuni erano nuovi nelle forze dell’ordine quanto lei. Da quando aveva completato l’addestramento nell’FBI l’anno precedente, Riley si era chiesta come si sarebbe sentita, quando si fosse ritrovata in una situazione simile per la prima volta.
E ora che ci si trovava dentro, ancora non aveva una risposta.
Ma era sicura di una cosa: non provava panico. In realtà, non aveva affatto paura. Le sembrava piuttosto di essere uscita dal proprio corpo e guardare quello che stava accadendo, come una sorta di fredda osservatrice. La situazione era irrealistica, quasi surreale. Ma lei sapeva che tutto il suo corpo era preda dell’adrenalina, e doveva restare lucida.
Si sentì un po’ incoraggiata dal fatto che almeno una persona in quella squadra aveva idea di cosa stesse facendo. Questa non era certo la prima esperienza del genere per l’Agente Crivaro. Quell’uomo, basso e dal largo torace, era una leggenda nell’Agenzia, per la lunga lista di casi difficili risolti.
Riley si appoggiò all’auto, in attesa di un ordine. In quei momenti di silenzio, ripensò all’incontro alla stazione della polizia locale con questa squadra. Era accaduto solo poco tempo prima, ma, in quegli istanti, sembrava che da allora fossero passati giorni o persino settimane. In quell’occasione erano state date loro le informazioni sui killer che avrebbero dovuto provare a catturare.
Quando aveva visto le foto della coppia, aveva pensato, Ragazzini. Solo una coppia di ragazzini.
Il diciassettenne Orin Rhodes e la sua ragazza quindicenne, Heidi Wright, avevano dato inizio alla loro bramosia di morte solo pochi giorni prima nella vicina cittadina di Hinton. Era cominciata con un semplice atto di pura disperazione.
Heidi aveva chiamato Orin al telefono, dicendogli di essere in pericolo in casa. Orin aveva preso la pistola del padre e si era recato a casa della ragazza, dove aveva trovato il padre e il fratello di lei che stavano stuprandola. Orin aveva ucciso entrambi gli aggressori.
Poi, Heidi aveva afferrato la pistola di suo padre e lei ed Orin erano fuggiti. Ritrovandosi a corto di contanti, avevano provato a rapinare un negozio di liquori. Ma la rapina era andata male, ed avevano finito con l’uccidere il direttore e un impiegato del negozio.
La polizia non era sicura esattamente di che cosa fosse accaduto in seguito. Sapeva che i ragazzi avevano raggiunto la cittadina di Jennings, dove avevano torturato e ucciso due persone perfettamente innocenti, un tuttofare di mezza età e una diciassettenne. Poi, la coppia omicida era sparita di nuovo.
Ed era stato allora che le autorità locali avevano chiesto l’assistenza dell’FBI. Avevano trovato il comportamento degli adolescenti così sconcertante, che avevano richiesto qualcuno dell’Unità di Analisi Comportamentale.
Riley e l’Agente Crivaro avevano preso un volo da Quantico per fare il possibile per aiutare. A loro era chiaro che Orin ed Heidi avevano scoperto di amare l’omicidio. Era probabile che ce ne sarebbero stati degli altri. Non avevano più ragioni per uccidere, e la loro scia di morte non sarebbe finita presto.
Mentre Riley e Crivaro si erano dedicati ad analizzare la situazione, la polizia locale aveva scoperto che la coppia si stava nascondendo in quel motel. I due agenti si erano uniti alla squadra locale che era andata a catturarli… o ad ucciderli, se necessario.
Ora qui erano tutti in quel parcheggio, mentre la neve cadeva intorno a loro. Uno degli adolescenti li aveva accolti al loro arrivo con uno sparo dalla finestra della loro camera di motel, ed ora un secondo colpo era stato esploso, mancando per un pelo la stessa Riley.
E adesso? Riley si chiese.
L’Agente Crivaro parlò attraverso il megafono di nuovo in quello che sembrava quasi un tono comprensivo, gentile.
“Orin, Heidi, non peggiorate le cose. Non vogliamo guai. Non vogliamo altro che parlare. Possiamo risolverla. Uscite entrambi fuori con le mani dove possiamo vederle.”
Ci fu di nuovo silenzio, prima che la voce di un ragazzo gridasse dalla finestra.
“Abbiamo un ostaggio.”
Riley provò un brivido di allarme. L’espressione dell’Agente Crivaro lasciava intuire lo stesso.
Orin continuò: “È una cameriera del motel. Dice di chiamarsi Anita. Non provate a fare qualcosa altrimenti la uccidiamo.”
L’Agente Crivaro scrutò cautamente dietro il SUV e gridò: “Fatecela vedere.”
Non ci fu alcuna risposta. Riley immaginò che cosa stesse pensando Crivaro.
Orin sta bluffando?
Forse СКАЧАТЬ