Название: Prima Che Abbia Bisogno
Автор: Блейк ПирÑ
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un Mistero di Mackenzie White
isbn: 9781640292321
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“E per caso qualcuno, tipo un avvocato, ti ha già contattata per la disposizione dei loro averi?” chiese Mackenzie. “Mi dispiace chiederlo, ma potrebbe essere importante.”
“No, non ancora” rispose. “Erano così giovani, non so nemmeno se avessero già preparato un testamento. Accidenti… adesso è questo che mi aspetta, vero?”
Mackenzie si alzò, incapace di rispondere alla domanda. “Grazie ancora per aver parlato con noi, Sara. Se ti viene in mente qualunque cosa riguardo quello che ti ho chiesto, ti prego di chiamarmi.”
Così dicendo, passò a Sara un biglietto da visita. Sara lo prese e lo mise in tasca mentre li accompagnava alla porta. Non con fare sgarbato, ma era chiaro che non vedeva l’ora che se ne andassero.
Una volta chiusa la porta alle loro spalle, Mackenzie si trovò sul portico di Sara con Harrison. Pensò di riprenderlo per aver rivelato così velocemente a Sara che c’erano stati altri omicidi che potevano essere correlati a quello della sorella. Però era stato un errore in buona fede, uno che anche lei aveva fatto in un paio di occasioni all’inizio della sua carriera. Perciò lasciò correre.
“Posso farti una domanda?” le chiese Harrison.
“Certo” disse Mackenzie.
“Perché ti sei fissata sulla loro situazione economica? C’entra quello che hai visto dagli Sterling?”
“Sì. Per adesso è solo una sensazione, ma alcune delle transazioni erano…”
Il cellulare di Harrison ricominciò a vibrare. Lui lo prese con aria imbarazzata. Controllò il display, fece per rimettersi il telefono in tasca, poi però lo tenne in mano mentre tornavano all’auto.
“Scusa, devo rispondere” disse. “È mia sorella. Ha chiamato anche mentre eravamo dentro, il che è strano.”
Mackenzie non gli prestò molta attenzione mentre salivano in auto. Sentì distrattamente quello che diceva al telefono. Tuttavia, una volta che ebbe avviato l’auto e si fu immessa in strada, capì dal suo tono di voce che doveva essere successo qualcosa di grave.
Quando Harrison chiuse la chiamata, aveva un’espressione scioccata. Il labbro inferiore era arricciato in una smorfia.
“Harrison?”
“Mia madre è morta stamattina” disse.
“Oh mio Dio” disse Mackenzie.
“All’improvviso… per un attacco di cuore. Lei…”
Mackenzie capì che stava lottando per non scoppiare in lacrime. Lui voltò la testa dall’altra parte, guardando fuori dal finestrino del passeggero, e si lascò andare.
“Mi dispiace così tanto, Harrison” gli disse. “Devi tornare a casa. Ci penso io a prenotare un volo. Hai bisogno di altro?”
Lui si limitò a scuotere brevemente la testa, ancora con lo sguardo rivolto al finestrino, mentre piangeva in modo un po’ più aperto.
Mackenzie prima chiamò a Quantico. Non riuscì a parlare direttamente con McGrath, così lasciò un messaggio alla sua segretaria, informandola di quello che era successo e che Harrison sarebbe tornato a Washington il prima possibile. Poi chiamò l’aeroporto e prenotò il primo volo disponibile, che sarebbe decollato dopo tre ore e mezza.
Appena terminò la chiamata, il suo cellulare squillò. Rivolgendo uno sguardo solidale verso Harrison, rispose. Le sembrava terribile tornare a pensare al lavoro dopo quella notizia, ma aveva un caso da risolvere e ancora nessuna pista.
“Sì, sono l’agente White” disse.
“Agente White, sono l’agente Dagney. Ho pensato che volesse essere informata che abbiamo una potenziale pista.”
“Potenziale?” ripeté lei.
“Insomma, sicuramente combacia con il profilo. È un tizio arrestato più volte per effrazione domestica, due delle quali includevano aggressione e violenza sessuale.”
“Nella stessa zona dei Kurtz e degli Sterling?”
“È qui che la cosa si fa promettente” disse Dagney. “Uno dei casi in cui c’è stata violenza sessuale si è verificato nello stesso gruppo di villette a schiera dove vivevano i Kurtz.”
“Abbiamo un indirizzo dove trovare questo tizio?”
“Sì, lavora in un’officina. Una piccola. E abbiamo la conferma che in questo momento si trova lì. Il suo nome è Mike Nell.”
“Mi mandi l’indirizzo e andrò a parlare con lui. Si sa niente dei registri finanziari richiesti da Harrison?” chiese Mackenzie.
“Non ancora. Ma se ne stanno occupando alcuni dei nostri uomini. Non dovrebbe volerci molto.”
Mackenzie chiuse la telefonata e fece del proprio meglio per lasciare a Harrison un momento per il suo dolore. Adesso aveva smesso di piangere, ma stava chiaramente facendo uno sforzo per ricomporsi.
“Grazie” disse Harrison asciugandosi una lacrima dal viso.
“Per cosa?” replicò Mackenzie.
Lui si strinse nelle spalle. “Per aver chiamato McGrath e l’aeroporto. Mi dispiace per questo fastidio nel bel mezzo di un caso.”
“Non è un fastidio” disse lei. “Harrison, mi dispiace tanto per la tua perdita.”
Poi la macchina si fece silenziosa e, che le piacesse o meno, la mente di Mackenzie scivolò nuovamente in modalità lavorativa. Da qualche parte là fuori c’era un assassino, che apparentemente voleva vendicarsi delle coppie felici. Forse la stava aspettando proprio in quel momento.
E Mackenzie non vedeva l’ora.
CAPITOLO SETTE
Lasciare Harrison al motel fu una sensazione dolceamara. Mackenzie avrebbe voluto fare di più per lui, o almeno offrirgli qualche altra parola di conforto. Alla fine, invece, si limitò a salutarlo con un abbozzato cenno della mano mentre lui saliva nella sua stanza a fare le valigie e chiamare un taxi che lo portasse in aeroporto.
Una volta che si fu chiuso la porta alle spalle, Mackenzie inserì nel navigatore l’indirizzo che Dagney le aveva inviato. L’Officina Lipton era precisamente a diciassette minuti di strada dal motel, quindi si mise subito in marcia.
Essere da sola in macchina era strano, ma cercò di distrarsi con il paesaggio che offriva Miami. Era diversa da tutte le altre città di mare dov’era stata. Mentre le città più piccole situate vicino alla spiaggia davano l’impressione di essere sabbiose e quasi sbiadite, tutto a Miami pareva splendere e luccicare nonostante la vicina sabbia e gli spruzzi salati dell’oceano. Qua e là vide edifici che parevano fuori luogo, trascurati e derelitti, il che servì a ricordarle che ogni cosa aveva i suoi difetti.
Arrivò all’officina prima di quel che pensava, poiché si era distratta osservando la città. Parcheggiò in uno spazio affollato di auto e fuoristrada rotti che erano stati evidentemente saccheggiati in cerca di pezzi di ricambio. Sembrava uno di quei posti perennemente sull’orlo del fallimento.
Prima di entrare, Mackenzie osservò sommariamente il posto da fuori. СКАЧАТЬ