Risorta . Морган Райс
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Название: Risorta

Автор: Морган Райс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Героическая фантастика

Серия: Appunti di un Vampiro

isbn: 9781632911223

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СКАЧАТЬ che non stavano prendendola nel modo giusto.

      “E se fosse qualcos'altro?” Caitlin li richiamò improvvisamente, quando i poliziotti si erano già diretti alla porta.

      Si immobilizzarono tutti, mentre stavano già indossando i cappotti, e lentamente, si voltarono verso di lei.

      “Che cosa intende dire?” chiese l'agente Hardy.

      Caitlin, con il cuore che quasi le spuntava fuori dal petto, si schiarì la gola. Sapeva che non avrebbe dovuto parlare; sarebbe sembrata davvero pazza. Ma non poteva più tenerlo dentro.

      “Se mia figlia fosse posseduta?” lei chiese.

      Tutti restarono lì a guardarla, come se fosse assolutamente pazza.

      “Posseduta?” uno di loro domandò.

      “Se non fosse più in sé?” Caitlin chiese. “Se stesse mutando? Diventando qualcos'altro?”

      Un fitto e pesante silenzio riempì la stanza, e Caitlin sentì che tutti, inclusi Caleb, Sam e Polly, si erano voltati ed erano rimasti fermi a guardarla. Le guance le divennero rosse per l'imbarazzo. Ma non poteva farne a meno. Non ora. Doveva proseguire. E sapeva, anche mentre lo faceva, che quello sarebbe stato il punto di svolta, il momento in cui l'intera città non l'avrebbe mai più considerata una persona normale, l'istante in cui la sua vita sarebbe cambiata per sempre.

      “Se mia figlia stesse diventando un vampiro?”

      CAPITOLO DUE

      Dopo che Caleb ebbe salutato i poliziotti, chiuse la porta e tornò nella stanza, guardando Caitlin con rimprovero. Lei non lo aveva mai visto rivolgerle un'espressione così arrabbiata prima d'ora, e il suo cuore sprofondò. Si sentì come se tutta la sua vita si stesse disfacendo dinnanzi ai suoi occhi.

      “Non puoi parlare in quel modo in pubblico!” lui scattò. “Sembri una pazza! Penseranno che siamo tutti pazzi. Non ci prenderanno seriamente.”

      “Io NON sono pazza!” Caitlin replicò con lo stesso tono. “E tu dovresti stare dalla mia parte, non dalla loro, e smettere di fingere che tutto sia normale. Tu eri in quella stanza con me. Sai che cos'hai visto. Scarlet ti ha scaraventato dall'altra parte della stanza. Quale attacco potrebbe causare una cosa simile? Una malattia?”

      “Perciò che cosa stai dicendo?” Caleb rispose a tono, alzando la voce. “Che significa che lei è un mostro? Un vampiro? E' ridicolo. Sembra che tu stia perdendo il contatto con la realtà.”

      Anche la voce di Caitlin si alzò. “Allora come lo spieghi?”

      “Ci sono molte spiegazioni,” lui disse.

      “Del tipo?”

      “Forse ha qualcosa a che fare con la sua malattia. O forse, come hanno detto, era sotto l'effetto di una droga. Forse quel ragazzo, Blake—”

      “Questo è ridicolo,” Caitlin esplose. “Blake è un bravo ragazzo. Non è un pusher. E inoltre, hai visto come lei ci ha seminati. Non abbiamo neppure avuto una possibilità. Questo non era normale. Non fingere di non aver visto ciò che hai visto.”

      “Non ho intenzione di ascoltare una sola parola di più,” Caleb disse.

      Poi si voltò e uscì dalla stanza, prendendo il suo cappotto dall'appendiabiti, lo indossò e lo abbottonò rapidamente.

      “Dove stai andando?” la moglie chiese.

      “Sto andando a cercarla. Non posso restare seduto qui. Mi sta mandando fuori di testa. Devo cercare.”

      “I poliziotti hanno detto che il posto migliore in cui stare è qui. E se lei tornasse a casa mentre non ci sei?” Caitlin chiese.

      “Allora puoi restare qui e chiamarmi,” Caleb scattò. “Esco.”

      Detto ciò, riattraversò la stanza, aprì la porta e la sbatté dietro di sé. Caitlin ascoltò il suono dei suoi stivali che scendevano velocemente lungo gli scalini del portico e calpestavano la ghiaia del vialetto, poi lo sentì entrare in auto e partire.

      Caitlin aveva voglia di piangere. Non voleva litigare con Caleb — specialmente ora. Ma non poteva lasciare che si convincesse che lei stesse perdendo il contatto con la realtà. Sapeva che cosa aveva visto. E sapeva di aver ragione. Non avrebbe lasciato che gli altri la convincessero che stava perdendo la testa.

      Caitlin si voltò verso Sam e Polly, che erano rimasti immobili, con gli occhi spalancati per la sorpresa. Non avevano mai assistito ad un litigio tra Caitlin e Caleb prima di allora. La stessa Caitlin non aveva mai litigato con lui in precedenza — non fino a quel momento: in effetti la loro relazione era stata sempre armoniosa. Sam e Polly erano visibilmente sbalorditi e tacevano, temendo di interferire. La guardavano anche come se fosse un po' pazza, non con la testa a posto. Lei si chiese se forse parteggiassero per Caleb.

      “Sento che forse dovrei uscire anch'io a cercarla,” Sam disse con esitazione. “Due auto che cercano per le strade sono meglio di una sola. E sono abbastanza inutile qui. Va bene?” chiese a Caitlin.

      Caitlin annuì in silenzio; aveva paure che, se avesse aperto la bocca, sarebbe scoppiata in lacrime. Sam aveva ragione; non sarebbe stato molto utile lì a casa. E lei aveva Polly. Sam le si avvicinò e l'abbracciò velocemente, poi si voltò e uscì.

      “Sarò raggiungibile al cellulare,” disse, mentre se ne andava. “Chiamatemi se avete novità”

      Sam chiuse la porta dietro di sé e Polly si avvicinò a Caitlin, per stringerla in un lungo abbraccio. Caitlin ricambiò il gesto. Era così bello avere la sua migliore amica lì, al proprio fianco. Non sapeva che cosa avrebbe fatto senza di lei.

      Si sedettero l'una accanto all'altra sul divano e Caitlin si asciugò una lacrima che si era formata all'angolo degli occhi. Gli occhi erano già rossi e gonfi a causa di tutte le ore che aveva trascorso a piangere. Ora, si sentiva davvero svuotata.

      “Sono davvero tanto dispiaciuta,” Polly disse. “Questo è un incubo. Proprio tremendo. Non ci sono parole. Non capisco che cosa sia accaduto. Niente di ciò ha senso. So che Scarlet non ha preso delle droghe. Non l'avrebbe fatto. E tu hai ragione: Blake sembra un bravo ragazzo.”

      Caitlin si sedette lì, guardando fuori dalla finestra, mentre scendeva la notte, e annuì con perplessità. Voleva parlare, ma si sentiva così scossa, temeva di scoppiare di nuovo in lacrime se lo avesse fatto.

      “Che cosa ne pensi di quello che ha detto la polizia?” Polly chiese. “In merito a contattare i suoi amici?”

      Non appena Polly pronunciò quelle parole, improvvisamente Caitlin ricordò e si rese conto che era la cosa giusta da fare. Si spremette le meningi, chiedendosi come entrare in contatto con gli amici di Scarlet.

      Poi, ebbe un'illuminazione: il telefono di Scarlet. Si era precipitata fuori di casa senza nemmeno fermarsi a prenderlo. Doveva essere da qualche parte in casa. Forse nella sua borsa. Probabilmente nella sua camera.

      Caitlin si alzò di scatto dal divano.

      “Hai ragione,” disse. “Il suo telefono. Dev'essere in camera sua.”

      Caitlin СКАЧАТЬ