Название: Una Ragione per Salvarsi
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un Mistero di Avery Black
isbn: 9781640293731
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“Sindaco Greenwald,” esclamò O’Malley. “Non è come pensa.”
“Questa mattina, che cosa mi hai detto?” replicò Greenwald. “Mi hai detto che tutte le prove indicano che è opera di Howard Randall. Mi hai assicurato che ti saresti occupato della questione e che la scena del crimine avrebbe potuto offrire degli indizi su dove si nasconda quel figlio di puttana. Non è così?”
“Sì, signore, l’ho fatto,” rispose O’Malley.
“E vorresti dirmi che affidare il caso ad Avery Black sarebbe il tuo modo di occuparti della questione? La stessa detective che la stampa sa essersi incontrata con lui in privato in moltissime occasioni?”
“Signore, le assicuro, non si sta occupando del caso. L’ho chiamata solo per una consulenza. Dopo tutto, conosce Howard Randall meglio di chiunque altro in polizia.”
“Non mi importa. Se la stampa lo viene a sapere… se gli viene anche solo il dubbio che la detective Black si stia occupando del caso, avrò talmente tanta merda da spalare che userò i vostri stipendi per comprare le vanghe.”
“Sì, capisco, signore. Ma il…”
“La città è già terrorizzata con Randall a piede libero,” continuò il sindaco, ormai lanciato. “Sai bene quanto me che arrivano almeno trenta chiamate al giorno di cittadini in ansia sicuri di averlo visto. Quando sapranno dell’omicidio, e parliamoci chiaro, è solo una questione di tempo, capiranno che è stato lui. E se Avery Black del cazzo si sta occupando del caso, o è anche solo nei paraggi…”
“Non ha importanza,” lo interruppe Avery, avendo sentito abbastanza.
“Che cosa hai detto?” praticamente gridò il sindaco Greenwald.
“Ho detto che non ha importanza. Non è stato Howard Randall a uccidere questa donna.”
“Avery…” cominciò Connelly.
Nel frattempo, O’Malley e il sindaco Greenwald la guardavano come se le fosse spuntato un terzo braccio.
“Dici sul serio?” chiese Greenwald.
E prima che potesse rispondere, con sorpresa di nessuno O’Malley prese le difese del sindaco. “Black… lo sai che è opera di Howard Randall. In nome di Dio, perché credi che non sia così?”
“Rileggete i suoi fascicoli,” ribadì lei. Poi guardò Greenwald e aggiunse: “Lo faccia anche lei. Controlli i fascicoli su Howard Randall. Trovi uno dei suoi omicidi che sia simile a questo, così esagerato e sanguinolento. Lo smembramento è una cosa, ma questo è quasi predatorio. Howard prima strangolava le sue vittime. Quello che vedo in quest’ultimo assassinio è ben diverso da lui.”
“Howard Randall ha spaccato la testa di una donna con uno stramaledetto mattone,” esclamò Greenwald. “Direi che è abbastanza brutale e sanguinario.”
“Lo è. Ma quella donna è stata colpita due volte e il rapporto dice che è stato il secondo colpo a ucciderla, non il primo. Howard Randall non lo faceva per l’eccitazione o la violenza o la strumentalizzazione. Anche nello spargimento delle parti del corpo, c’era una quantità minima di sangue. È quasi come se avesse voluto evitarlo, nonostante le sue azioni. Ma questo omicidio… è troppo. È gratuito. E anche se è un mostro e di certo un assassino, Howard Randall non è gratuito.”
Notò un mutamento sul volto di O’Malley. Almeno ci stava pensando, prendendo i suoi esempi con le pinze. D’altra parte il sindaco Greenwald non voleva dare retta.
“No. È opera di Howard Randall ed è ridicolo pensare altrimenti. Per quel che mi riguarda, questo omicidio ha acceso un fuoco sotto tutto il dipartimento A1, che diavolo, sotto ogni agente di tutta la città! Voglio Howard Randall in manette o cadranno delle teste. E con effetto immediato, voglio Black lontana dal caso. Non deve essere coinvolta in nessuna veste!”
Detto ciò, Greenwald tornò a grandi passi all’auto. Avery si era dovuta sorbire molte riunioni insieme a lui in passato e stava iniziando a pensare che si aggirasse a grandi passi in ogni occasione. Non lo aveva mai visto camminare normalmente.
“Sei tornata in servizio da mezz’ora,” commentò Connelly, “e sei già riuscita a far incavolare il sindaco.”
“Non sono in servizio,” sottolineò lei. “E comunque come faceva a sapere che ero qui?”
“Non ne abbiamo idea,” rispose O’Malley. “Crediamo che dei giornalisti ti abbiano vista uscire dalla centrale e lo abbiano informato. Abbiamo cercato di arrivare qui prima di lui ma ovviamente abbiamo fallito.” Sospirò, prese fiato e aggiunse: “Quanto sei certa che non sia stato Randall? Al cento per cento?”
“Ovvio, non sono sicura in maniera assoluta. Ma questo omicidio non corrisponde a nessuno dei suoi. Sembra diverso. Ha un’aria diversa.”
“Credi possa essere un emulatore?” domandò O’Malley.
“Potrebbe, immagino. Ma perché? E se lo è, sta facendo un pessimo lavoro.”
“Potrebbe essere uno stronzo fanatico fissato con i serial killer?” ipotizzò Connelly. “Uno di quei perdenti che colleziona le figurine degli assassini potrebbe essersi eccitato quando Randall è scappato e ha trovato il coraggio di uccidere per la prima volta.”
“Mi sembra improbabile.”
“Anche non presumere come sospettato un Howard Randall fuggito recentemente di galera per un omicidio così simile ai suoi.”
“Volevi la mia opinione e io te l’ho data.”
“Beh,” disse O’Malley, “hai sentito Greenwald. Non posso chiederti di aiutarci con questo caso. Apprezzo che tu sia venuta questa mattina quando te l’ho chiesto ma… suppongo sia stato un errore.”
“A quanto pare,” replicò lei, detestando la facilità con cui O’Malley cedeva alla pressioni del sindaco. Lo aveva sempre fatto ed era una delle poche ragioni per cui aveva sempre trovato difficile rispettare il suo capitano.
“Mi dispiace,” le disse Connelly mentre tornavano verso le auto. Finley li seguì, dopo aver assistito a tutta la scena silenziosamente a disagio. “Ma forse ha ragione. Anche se il sindaco non fosse stato tanto categorico, credi davvero che sia il genere di faccenda in cui dovresti cacciarti in questo momento? Sono passate solo due settimane dal tuo ultimo caso importante, e da quando sei quasi morta, potrei aggiungere. E due settimane da quando Ramirez…”
“Ha ragione,” continuò O’Malley. “Prenditi un po’ di tempo. Qualche altra settimana. Te la senti?”
“Farò quello che serve,” rispose lei, dirigendosi alla sua auto insieme a Finley. “Buona fortuna con questo assassino. Lo troverete, ne sono certa.”
“Black,” aggiunse O’Malley. “Non prenderla sul personale.”
Lei non rispose. Entrò in auto e avviò il motore, lasciando pochi istanti a Finley perché si unisse a lei, prima di allontanarsi dal СКАЧАТЬ