La moglie perfetta . Блейк Пирс
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СКАЧАТЬ confronto ad essere svergognata da un poppante,” disse Jessie tentando di ridere.

      Iniziarono a scendere la lunga rampa di scalini, Daughton per primo, seguito da Mel, Jessie e Kyle, con Teddy a chiudere la fila. Dopo un minuto Daughton aveva guadagnato un buon vantaggio su di loro e Mel corse per raggiungerlo. Jessie poteva sentire i due uomini che parlavano dietro di lei, senza però veramente cogliere cosa stessero dicendo. E con quegli insidiosi scalini non se la sentiva di girarsi per scoprirlo.

      Quando furono più o meno a metà scalinata, vide una giovane ragazza che saliva le scale indossando solo un bikini e delle ciabattine infradito, con una borsa da spiaggia in spalla. Aveva i capelli ancora umidi per l’acqua e delle gocce di sudore le imperlavano la pelle nuda e abbronzata. Aveva delle curve impressionanti e il costume le conteneva appena. Pareva sul punto di poter esplodere fuori in certi punti. Jessie cercò di non fissarla mentre passava, e si chiese se Kyle stesse facendo lo stesso.

      “Che culo, ragazzi,” sentì dire a Teddy pochi secondi dopo.

      Jessie si irrigidì involontariamente, non solo per la volgarità, ma perché la ragazza era sicuramente tanto vicina da poter sentire lei stessa. Era tentata di girarsi e lanciargli un’occhiataccia, quando sentì la voce di Kyle.

      “Vero?” disse, ridacchiando come un ragazzino.

      Jessie si fermò di colpo. Quando Kyle la raggiunse, gli strinse il braccio. Anche Teddy si fermò con espressione stupita in volto.

      “Vai avanti, Teddy,” disse lei con un sorriso plastico. “Ho solo bisogno del mio uomo per un secondo.”

      Teddy guardò Kyle comprensivo e poi si allontanò senza un commento. Quando fu sicura di non essere sentita, Jessie si rivolse al marito.

      “So che è un tuo amico delle superiori,” sussurrò, “ma pensi di poter fare a meno di comportarti come se fossi ancora un ragazzino a scuola?”

      “Cosa?” le chiese lui sulla difensiva.

      “Quella ragazza ha probabilmente sentito Teddy e il suo tono lascivo. E tu lo incoraggi pure? Non è carino.”

      “Non è un cosa così grave, Jess,” insistette lui. “Ha solo fatto una battuta. Magari ne è anche rimasta lusingata.”

      “E forse ne è rimasta terrorizzata. Ad ogni modo, preferirei che mio marito non desse rinforzo al meme della ‘donna come oggetto del sesso’. È una richiesta ragionevole?”

      “Cavolo. È così che intendi reagire ogni volta che ci passa accanto una ragazza in costume da bagno?”

      “Non lo so, Kyle. È così che intendi reagire tu?”

      “Ehi voi, venite?” gridò Teddy dal fondo. I Carlisle erano una cinquantina abbondante di gradini più in basso.

      “Arriviamo,” gridò Kyle prima di riabbassare la voce. “Cioè, se ti va ancora.”

      Andò avanti prima che lei potesse rispondere, facendo i gradini due alla volta. Jessie si sforzò di fare un lungo e profondo respiro prima di seguirlo, sperando di poter espirare fuori tutta la sua frustrazione insieme all’aria che aveva nei polmoni.

      Non abbiamo neanche traslocato del tutto, e lui sta iniziando a trasformarsi in quel genere di stronzo che ho tentato di evitare per tutta la mia vita.

      Jessie cercò di ricordare a se stessa che un misero commento, per lo più sotto l’influenza di un amico dei tempi della scuola, non significava che suo marito fosse improvvisamente diventato uno zotico. Ma non riusciva a levarsi di dosso la scomoda sensazione che quello fosse solo l’inizio.

      CAPITOLO TRE

      Cinque minuti più tardi, con Jessie che ancora stava sbollendo in silenzio, entrarono nella lobby del Circolo Deseo, bisognosi della tanto agognata aria condizionata in una giornata che già era caldissima. Jessie si guardò attorno, studiando il posto. Non poté fare a meno di pensare che il nome, che secondo Teddy significava “Circolo dei desideri,” fosse un po’ esagerato, considerato ciò che aveva ora di fronte.

      L’ingresso del club le era quasi sfuggito: una grande e vecchia porta in legno senza alcun segno distintivo, attaccata a una struttura dall’aspetto modesto nell’angolo più tranquillo del porto. La lobby stessa appariva ordinaria, con un semplice bancone dietro il quale si trovava, in quel momento, una bellissima ragazza castana sulla ventina e apparentemente indaffarata.

      Teddy le si avvicinò parlando sottovoce. Lei annuì e fece cenno al gruppo di passare attraverso un piccolo corridoio. Fu solo quando un’altra ragazza, bionda e ugualmente bellissima, le chiese di mettere la borsa in un cesto che Jessie si rese conto che il corridoio era un enorme ed elegante metal detector.

      Una volta passati oltre, la donna le restituì la borsa e le indicò di seguire gli altri attraverso una seconda porta di legno che sembrava mimetizzarsi con la parete che si trovava dietro. Se fosse stata da sola, forse non l’avrebbe per niente vista.

      Quando ebbero varcato quella seconda porta, tutta la modestia della lobby dell’edificio svanì all’istante. La stanza ampia e circolare che stava fissando aveva due livelli. Quello superiore, dove si trovava lei, era arredata con dei tavoli e si affacciava sul piano inferiore, a cui si accedeva da una scalinata.

      Al piano di sotto si trovava una piccola pista da ballo circolare circondata da tavoli. L’intero posto sembrava essere stato progettato usando legname riciclato da vecchie imbarcazioni. Le tavole, messe una accanto all’altra costituendo le pareti, avevano diverse inclinazioni e colori. Il miscuglio non avrebbe dovuto funzionare nell’insieme, ma in qualche modo ci riusciva, dando allo spazio un’atmosfera nautica che appariva quasi referenziale, non certo banale.

      Dalla parte opposta della stanza si trovava il dettaglio più impressionante. L’intero lato del circolo che si affacciava sull’oceano era costituito da un’enorme finestra di vetro, metà sopra il livello dell’acqua e metà sotto. A seconda di dove ci si sedeva, la veduta poteva essere l’orizzonte oppure banchi di pesci che nuotavano sotto alla superficie. Era incredibile.

      Li accompagnarono a una grande tavolata al livello inferiore, dove li aspettavano una quindicina circa di persone. Teddy e Mel fecero le presentazioni, ma Jessie non fece neanche lo sforzo di ricordare i nomi. Capì che c’erano quattro coppie, con circa sette bambini in tutto.

      Si limitò a sorridere e annuire cortesemente mentre ciascuno di loro la colpiva con una serie di informazioni che erano troppe da assimilare tutte insieme.

      “Mi occupo di social media marketing,” disse qualcuno che si chiamava Roger o forse Richard. Si muoveva continuamente e si metteva le dita nel naso quando era convinto che nessuno lo stesse guardando.

      “Stiamo scegliendo gli arazzi per le pareti proprio adesso,” disse la donna accanto a lui, capelli castani con striature bionde, che poteva essere sua moglie ma che di certo era tutt’occhi per il tizio seduto dall’altro lato della tavolo.

      Andò avanti così. Mel presentava qualcuno. Jessie non faceva alcun serio tentativo di ricordare il nome, ma tentava invece di cogliere qualcosa riguardo alla sua vera natura basandosi su aspetto, linguaggio del corpo e modo di parlare. Era una specie di gioco che usava sempre nelle situazioni dove non si sentiva a proprio agio.

      Dopo le presentazioni, altre due belle ragazze СКАЧАТЬ