Prescelta. Морган Райс
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Название: Prescelta

Автор: Морган Райс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Книги про вампиров

Серия: Appunti di un Vampiro

isbn: 9781632913548

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СКАЧАТЬ si alzò in piedi e cominciò a camminare.

      “Dove vai?” Jasmine le chiese.

      Maria alzò le spalle.

      “Solo a prendere un po' d'aria.”

      Maria si fece largo tra la folla, allontanandosi e inoltrandosi sempre di più nel campo, alla periferia della cittadina, guardando tutti i ragazzi con le tazze in mano, seduti lì intorno, che ridevano e sembravano felici.  Tutti tranne lei. In quel momento, li odiava tutti.

      Maria si allontanò dalla folla e continuò a camminare, trovando alla fine una balla di fieno in un campo di granturco.

      Si mise la testa tra le mani e cominciò a piangere. Si sentiva depressa e non sapeva il motivo. Soprattutto, pensò, era dovuto al fatto che Scarlet era uscita dalla sua vita. Di solito le scriveva sms cento volte al giorno. Non capiva neanche perché fosse accaduto tutto. E non riusciva a smettere di pensare a Sage, sebbene sapesse di non piacergli. Chiuse gli occhi e desiderò, desiderò e desiderò che lui apparisse.

      Sage, darei qualunque cosa, pensò. Vieni qui. Ti voglio. Ho bisogno di te.

      “Come mai una ragazza carina come te è seduta qui tutta sola?” giunse una voce oscura e seduttiva.

      Maria trasalì, aprendo gli occhi e fu brutalmente scioccata da quello che vide. Non si trattava di Sage. Ma era un ragazzo, se possibile, persino più bello di Sage. Indossava stivali neri in pelle, un paio di jeans neri in pelle, una t-shirt dello stesso colore, e una collana nera con un dente di squalo, e sopra una giacca nera di pelle. Aveva gli occhi grigi e capelli castani e mossi, e un sorrisetto perfetto. Aveva più fascino di qualsiasi ragazzo lei avesse mai visto: assomigliava ad una rock star, che era scesa dal palco soltanto per lei.

      Maria sbatté le palpebre diverse volte e si guardò intorno, chiedendosi se fosse vittima di uno scherzo. Ma lui era il solo lì, e stava davvero rivolgendo la parola proprio a lei e a nessun altro.  La ragazza provò a rispondere, ma le parole le morirono in gola.

      “Carina?” fu tutto ciò che riuscì a pronunciare, con il cuore che quasi le fuoriusciva dal petto.

      Lui rise, e fu il suono più bello che Maria avesse mai sentito.

      “Coraggio, si stanno divertendo tutti. Perché tu no?”

      Senza aspettare, le si avvicinò graziosamente, tendendole una mano, e senza nemmeno rendersene conto, lei la prese, saltando dalla balla di fieno, e lo seguì, camminando mano nella mano con lui, da sola, nel campo di granturco. Lei fu così trascinata da lui, che non si fermò neanche a pensare o realizzare che tutto ciò non fosse esattamente normale. Una sua fantasia si era materializzata, e l'aveva trascinata via con sé. Ma non era affatto intenzionata a cominciare a porre delle domande.

      “Beh…tu chi sei?” lei chiese, esitante, con la voce tremante, sopraffatta dalla sensazione che le provocava il tocco della sua mano.

      “Stavo cercando una compagna nel campo di granturco,” lui disse con un sorriso, mentre si addentravano. “Questo è il mio giorno fortunato. Maria, giusto?”

      Lei gli rivolse uno sguardo di stupore.

      “Come fai a conoscere il mio nome?”

      Lui sorrise e poi rise.

      “Presto mi conoscerai,” lei disse, “scoprendo che so tutto. E, per quanto riguarda il mio nome, puoi chiamarmi Lore.”

*

      Lore camminava mano nella mano con l'amica di Scarlet, contento di se stesso, scoprendo quando fosse stato semplice sedurla. Questi umani erano troppo fragili, troppo ingenui—non era nemmeno giusto. Aveva a malapena avuto bisogno di fare appello ai suoi poteri, e, nell'arco di pochi istanti, l'aveva avuta nel palmo della sua mano. Una parte di lui desiderava nutrirsi della ragazza, prosciugarla della propria energia vitale, e disporre di lei, così come aveva fatto con gli altri umani.

      Ma un'altra parte gli suggeriva di essere paziente. Dopotutto, aveva volato su tutta la campagna e era atterrato proprio per lei. Lore aveva cercato un modo per arrivare a Scarlet, e, mentre volava, aveva percepito i forti sentimenti di Maria, che permeavano l'intero universo; aveva sentito il suo desiderio per Sage, la sua disperazione. Lui l'attraeva proprio come una calamita.

      Lore aveva scorto Maria con la sua vista d'aquila dal cielo, e, quando si era abbassato, si era reso conto che sarebbe stata la perfetta trappola dopotutto, qualcuno così solo, così vulnerabile —e così vicino a Scarlet. Se qualcuno conosceva un modo per trovare Scarlet, quella doveva essere Maria. Lore decise di fare amicizia con lei, usarla per trovare l'amica, e, una volta raggiunto lo scopo, l'avrebbe uccisa. Nel frattempo, avrebbe comunque potuto divertirsi con lei. Quella patetica umana avrebbe creduto a qualunque fantasia possibile.

      “Ecco … Non capisco …” Maria disse, mentre camminavano, con la voce scossa e nervosa.  “Spiegamelo di nuovo. Hai detto che sei … nuovo di qui?”

      Lore scoppiò a ridere.

      “In un certo senso,” lui disse.

      “Quindi, verrai nella nostra scuola?” lei gli chiese.

      “Non penso che avrò tempo per la scuola,” le rispose.

      “Che cosa intendi? Non hai la mia età?” gli chiese.

      “Sì. Ma ho terminato la scuola tempo fa.”

      Lore quasi disse secoli fa, ma si fermò all'ultimo secondo, per fortuna.

      “Tempo fa? Cioé? Sei a un livello avanzato per caso?”

      Lei lo guardò con occhi grandi e di ammirazione, e lui le sorrise.

      “Qualcosa del genere,” lui rispose. “Allora, le tue amiche sono laggiù, alla festa?” Lore aggiunse.

      Maria annuì.

      “Sì, tutte tranne… A dire il vero, non siamo più amiche con lei, perciò sì, tutte.”

      “Tranne chi?” Lore chiese, incuriosito.

      Maria arrossì.

      “La mia ex migliore amica. Non è qui. Ma come ho detto, non siamo più amiche.”

      “Scarlet?” lui chiese, poi si pentì immediatamente di essersi spinto così in fondo.

      Maria lo guardò, sospettosa.

      “Come fai a sapere tutto questo? Mi stai seguendo?”

      Lore cominciò a sentire che lei stava indietreggiando, e non voleva perderla. La guardò, le prese le guance, fece in modo che lei lo guardasse; la fissò, mostrando un bagliore nei suoi occhi. La ragazza sbatté le palpebre, e quando lo fece, lui le cancellò gli ultimi trenta secondi della loro conversazione dalla sua memoria.

      Maria sbatté le palpebre diverse volte, mentre lui le prendeva la mano, e continuarono a camminare.

      Per un pelo, lui pensò. Ricominciò.

      “Allora le sue amiche sono laggiù, alla festa?” lui aggiunse.

      Maria annuì.

      “Sì, tutte tranne … Ecco, non siamo più amiche con lei, perciò sì, tutte.”

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