Legami Di Sangue. Amy Blankenship
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Legami Di Sangue - Amy Blankenship страница 10

Название: Legami Di Sangue

Автор: Amy Blankenship

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Ужасы и Мистика

Серия: Legami Di Sangue

isbn: 9788873042334

isbn:

СКАЧАТЬ rispose Storm, gongolando del fatto di aver ufficialmente stupito Ren, cosa molto difficile da fare. “Va’ avanti...cammina attraverso la barriera. Non ti farà del male.”

      Ren allungò una mano ma si fermò prima di toccare. “Devo aspettarmi un ospite demoniaco?”

      Storm inclinò la testa. “Lascia che ti ricordi una cosa. Se un figlio di caduti ti si avvicina, allora sarai tu a diventare...il demone.” Abbassò la voce facendola suonare terrificante mentre diceva ‘il demone.’ Lui e Ren non erano d’accordo a riguardo. Ren aveva ancora pregiudizi su tutto quello che non capiva.

      Ren fece un passo indietro da ciò in cui Storm gli diceva di entrare. Ci mise alcuni secondi per pensare ad una buona risposta. “Almeno sarò io quello che sa dov’è la chiave della gabbia. La domanda è...come faccio ad intrappolarli, metto esche per demoni sul divano?”

      Storm sorrise e spinse Ren nel cerchio.

      Ren girò su se stesso e fece per tornare verso Storm, ma si imbatté in quello che gli sembrava ghiaccio. Indietreggiando, poggiò i palmi su di esso e rimase stupito nel vedere le pareti della barriera incresparsi dove lui l’aveva toccata, come se la superficie fosse fatta di acqua.

      Colpendola di nuovo ringhiò verso Storm “Io non sono un demone!”

      Storm alzò un sopracciglio “Bene, sono contento di avere questa nel nostro sistema.”

      Ren colpì il muro di...qualsiasi cosa fosse fatto.

      â€œRilassati, ho modificato l’incantesimo per intrappolare tutto quello che non è umano e siccome tu sei un succubo e io sono a portata di mano...” sorrise di nuovo, sapendo che questa era una lezione che Ren doveva imparare. “A meno che tu non voglia darmi del demone?”

      â€œHo capito. Spingo la cosa nel cerchio e non devo entrare nella trappola. Ora fammi uscire.”

      Storm pronunciò l’incantesimo quasi allo stesso modo di prima, cambiando solo poche sillabe.

      Ren imparava alla svelta e aveva già memorizzato i due incantesimi prima di tornare a rifugiarsi dietro la scrivania. Piombò il silenzio prima che Storm sentisse svanire l’umorismo del momento precedente e riprendesse a parlare.

      â€œQuesto castello si trovava in Scozia. L’ho portato qui mattone dopo mattone e l’ho ricostruito durante la ‘corsa alla terra’ ma le migliorie sono più recenti. Ci sono trappole per demoni in quasi tutte le stanze e tu sei l’unico che può farle innescare.”

      â€œÃˆ davvero bello.” annuì Ren, chiedendosi dove volesse arrivare Storm. A volte le sue storie erano più lunghe di quelle di un vecchio che ripercorre i suoi ricordi senza tempo. Gli era permesso parlare del passato quanto voleva, mentre era pericoloso dire qualsiasi cosa sul futuro.

      Una volta aveva chiesto a Storm perché non trascorresse il suo tempo nel passato a correggere tutti gli errori dell’umanità, ad esempio facendo fuori Hitler. Fu allora che lui gli aveva detto che i propri poteri avevano dei limiti...sembrava che cercare di cambiare la storia dell’umanità fosse uno di quelli.

      â€œQuesto castello era un regalo di nozze per un mio caro amico.” Storm guardò fuori dalla finestra con la vista della terra che toccava l’oceano...era davvero mozzafiato. Lui deglutì, mettendo da parte il tormentoso ricordo per ora.

      Guardando di nuovo Ren, Storm capì che per una volta qualcuno oltre a lui aveva bisogno di un indizio di ciò che stava per accadere. Poiché il suo potere ricorreva a fastidiose regole che gli impedivano di vedere le cose più importanti e di alterare le questioni di cuore, avrebbe dovuto trovare una buona ragione per cui Ren desiderasse restare.

      Riusciva già a sentire il dolore nella propria mente a causa delle regole che stava per infrangere, ma lo ignorò.

      â€œQuesto posto non resterà qui per molto se non riesco a cambiare il futuro.” La sua voce assorbì la rabbia che lui stava provando mentre combatteva il dolore. “Prima di decidere di portarti qui, sono stato nel futuro diverse volte...solo ad un paio d’anni da adesso. Ogni volta il risultato era diverso e ciò è dovuto ad uno spostamento dimensionale...o a molti spostamenti, proprio qui a L.A.”

      Storm si asciugò il sangue che iniziava a colargli dagli occhi e dal naso. “L’ultima volta che ho cercato di venire qui...una parte del castello era crollata e le pareti rimaste in piedi erano ricoperte di sangue secco.”

      â€œBasta.” Ren lo guardò, non gli piaceva il modo in cui il volto di Storm era sbiancato quando era iniziato il sanguinamento. Storm aveva sempre scherzato sul non poter dire a nessuno il loro futuro...dirlo lo avrebbe ucciso, ma Ren non trovò divertente constatare che quella era la verità. “Ho afferrato il concetto, il resto lo scoprirò da solo.”

      Storm barcollò fino alla sedia tenendosi la testa. “Sto cercando di pareggiare le probabilità portando a L.A. più aiuti possibili.”

      Ren si alzò e si avvicinò alla scrivania afferrando la spalla di Storm, e in un attimo tornarono sull’isola. “Se provi di nuovo a parlarmi del futuro ti prendo a calci nel culo.”

      Quando Storm fu abbastanza stabile da capire dove si trovasse, Ren era sparito. Sentendo la lancinante emicrania che probabilmente sarebbe durata per giorni, sorrise, sapendo che ne era valsa la pena. Ren era in posizione e, adesso che Angelica era in città, lei doveva richiamare un altro potere nascosto in grado di ribaltare completamente la situazione a loro favore...avevano bisogno degli dei al loro fianco.

      *****

      Ren aveva trascorso l’ultima settimana a creare una mappa della città percorrendo tutte le strade. Grazie al download dei file del PIT sapeva dov’erano alcuni non umani, ma mentre camminava o guidava la sua moto, aveva sentito pervaso da un potere che non apparteneva agli esseri in quella lista.

      Accese l’enorme schermo che ricopriva una parete dello studio, poggiandovi la mappa e sedendosi sulla poltrona dietro la scrivania. Per chiunque altro, la mappa avrebbe potuto somigliare ad una decorazione natalizia, poiché era piena di puntine luminose di diversi colori.

      Erano i colori che adesso stava studiando. Poteva vedere esattamente dove si trovavano i mutanti...era stato anche al Moon Dance e al Night Light. L’angolo delle sue labbra si contorse al ricordo. Aveva commesso l’errore di ordinare l’Heat ed era andato tutto bene finché non aveva deciso di tornare a casa. Nel momento in cui si trovava a metà strada, si ritrovò lontano dai mutanti e completamente ubriaco.

      Il territorio dei mutanti era evidenziato per lo più da luci verdi con un paio di puntine rosse e blu...quella blu era la squadra del PIT stazionata in quella zona e tutto quello che accadeva lì era di loro competenza...lo stesso valeva per il branco di lupi.

      Per quanto lo riguardava, Michael, Damon e Kane erano cani sciolti, facendo guadagnare loro il colore giallo, mentre la loro progenie senz’anima che si muoveva furtivamente tra le ombre della città era di color rosso sangue. Almeno quel branco di codardi erano abbastanza gentili da dormire tutti insieme durante il giorno e tendevano a restare uniti di notte, il che rendeva più facile delineare il loro territorio.

      Ora, per i caduti СКАЧАТЬ